Provate a cercare una foto della Conferenza di Jalta del 1945 in cui sia Churchill, che Roosevelt e Stalin siano contemporaneamente in piedi. Non ce ne sono. Nel più famoso scatto della seconda guerra mondiale, i cosiddetti Big Three sono sempre seduti. Non erano stanchi. Dovevano stare così perché lui, Franklin Delano Roosevelt, il presidente degli Stati Uniti, non si reggeva in piedi. Ma in una fase storica così delicata, non poteva dare l’immagine di un uomo debole.
Jalta si trova in Crimea, per chi se lo stesse chiedendo. All’epoca della foto era Unione Sovietica o per essere più precisi Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. È stato Nikita Chruščёv a donare la Crimea all’Ucraina, quando era ancora nel girone sovietico. Da allora è sempre stata contesa. Fino ad oggi. Nel 2014 i russi se la ripresero, ma provate a chiedere a Zelens’kyj come la pensa.
Sebbene la foto di Jalta sia diventata un simbolo del nuovo ordine mondiale di allora, in realtà non è lì che quest’ultimo prese forma. Bisogna fare qualche passo indietro nel tempo e spostarci a Teheran. Dicembre 1943. C’erano come al solito i Big Three e ancora una volta erano tutti seduti. Roosevelt, infatti, già a quel tempo aveva bisogno di una sedia a rotelle per spostarsi. Diversi anni prima, la poliomielite gli causò la paralisi quasi totale delle gambe e se per caso vi è capitato di vederlo in piedi è perché aveva dei pesanti tutori in metallo, sotto quei pantaloni extralarge.
Nel 2015, un anno dopo che i russi invasero la Crimea, a Jalta venne inaugurata un’opera in bronzo con Churchill, Roosevelt e Stalin. L’inaugurazione causò anche alcune polemiche. L’opera raffigura i Big Three seduti, ovviamente. Ma c’è una cosa che mi ha colpito: Stalin. È lui il protagonista dell’opera. Ha una postura sbilanciata rispetto agli altri, che lo stanno a guardare con interesse. Una scena diversa da quella che si vede nelle foto d’epoca.
Ma non è tutto. C’è un altro dettaglio degno di nota. Stalin viene raffigurato con una pipa in mano. Ok, è risaputo che fumasse la pipa, ma a Jalta – per lo meno nei momenti in cui c’erano la stampa e le cineprese – non ce l’aveva. Dalle labbra di Churchill pendeva il solito Romeo y Julieta. Roosevelt tirava boccate alle sue bionde (tossendo ripetutamente). Ma Stalin no, non aveva nulla. E infatti, in molte foto se ne sta con le mani in mano. In alcune lo si vede mentre fuma persino delle sigarette. Della pipa non c’è traccia.
Allora perché mettergli quella pipa in mano? Stalin, inoltre, sembra contrariato. Non ha neanche il cappello come nelle foto, per mostrare meglio l’espressione accigliata che gli hanno scolpito in faccia (e che non corrisponde a nessuna delle fotografie di Jalta). Quella statua – inaugurata dall’allora presidente della Duma Sergej Naryškin, ora direttore di uno dei servizi segreti russi – racconta una storia diversa. Ed è per questo che oggi, nelle mani dei russi, quella fumante non è una pipa.